Ledo Prato

È presidente della Rete delle Culture e segretario generale dell’Associazione Mecenate 90. Esperto nelle politiche per i beni culturali ha svolto e svolge attività di consulenza in ambito giuridico-amministrativo per alcune delle più importanti città italiane (Roma, Torino, Firenze, Venezia, Milano e diversi capoluoghi di Provincia).

Molto presente nel campo delle politiche di tutela e valorizzazione di beni culturali, ha svolto attività di analisi, applicazione e sviluppo di strumenti di programmazione per conto del Ministero per i Beni culturali, Città e Regioni.

Ha maturato, inoltre, una ventennale esperienza relativa alla messa a punto ed alla sperimentazione di modelli innovativi per la gestione del patrimonio culturale di molte regioni italiane.

Ha coordinato il progetto per il restauro e la riapertura del Palexpò a Roma e del Palazzo Ducale a Genova. Ha ideato e gestito: il Progetto Magnifico per la valorizzazione delle eccellenze dell’arte italiana con la collaborazione del Ministero per i beni culturali e di Alitalia, Eurofly, Alpitour, Grandi Catene Alberghiere, Ferrovie dello Stato ed altri; il progetto Alla scoperta del Tuo Paese, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il Ministero per i beni culturali, per lo sviluppo del turismo scolastico; il progetto 1° trofeo della Lingua Italiana, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il Ministero degli Affari Esteri, per la conoscenza e diffusione della lingua italiana. Coordina il Club dei giovani creativi italiani nel mondo.

È esperto di aspetti giuridico/amministrativi legati alle problematiche relative alla programmazione territoriale, ai modelli di sviluppo sostenibile per la valorizzazione dei sistemi culturali, alla gestione di musei e istituzioni culturali.

Come Segretario Generale dell’Associazione delle Città d’Arte e di Cultura (CIDAC) promuove attività di scambio e confronto fra le città d’arte per la valorizzazione del patrimonio culturale nonché progetti per la promozione delle città d’arte nelle capitali europee, in particolare a Parigi e Berlino.

Coordina con il GAI (Giovani Artisti Italiani) il progetto europeo Gemine Muse per la promozione, in 9 Paesi europei, della giovane arte contemporanea. Con la Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia coordina il progetto europeo “Le Piazze: patrimonio dell’Europa”, con il coinvolgimento delle città di Parigi, Barcellona, Roma, Firenze, Torino, Verona, Cracovia (Polonia) e Salonicco (Grecia).

Nella qualità di Segretario Generale della Fondazione per il patrimonio culturale delle città dell’Italia (in breve Fondazione Città Italia) promuove campagne di foundraising per il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale delle città. Ha ideato e promosso Save Art in Italy Foundation nella città di New York allo scopo di raccogliere donazioni negli Stati Uniti per il restauro dei beni culturali dell’Italia.

È laureato in Giurisprudenza ed è docente presso numerose Università nei Corsi di specializzazione in marketing dei beni e delle attività culturali.

La crisi degli ultimi anni ha evidenziato tutte le contraddizioni di un modello di sviluppo economico basato sulla crescita quantitativa senza qualità e sulle grandi aree metropolitane. Per ripartire dobbiamo innanzitutto cambiare il nostro punto di vista sul futuro: promuovere uno sviluppo “rigenerativo” che non punti solo alla crescita del PIL ma al rispetto dei diritti alla salute, coltivando una economia civile, una cultura del bene comune, dei beni relazionali e ambientali, una rigenerazione umana che produca benessere e non diseguaglianze. In questo scenario il ruolo della cultura può essere fondamentale se non si ripropone con i riti del passato. Abbiamo l’occasione storica per fare un grande investimento nella cultura, dalla scuola all’università, dalle biblioteche ai nuovi centri culturali, dal patrimonio culturale al contrasto delle povertà educative. La cultura può essere il motore di una nuova stagione dello sviluppo che scommette sulle persone e riconnette il sociale con il culturale, le città con il verde e i contesti paesaggistici, abilitando comunità consapevoli e coese. Una funzione strategica per un nuovo paradigma dello sviluppo.